In sintesi
- 🎬 Una poltrona per due
- 📺 Italia 1, ore 21:20
- 📝 Commedia cult ambientata tra Natale e Capodanno, con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, che racconta uno scambio di vite orchestrato da una scommessa, diventato un appuntamento fisso della Vigilia grazie alla sua satira sociale, momenti iconici e irresistibile nostalgia anni ’80.
Una poltrona per due, Eddie Murphy, Dan Aykroyd e la tradizionale programmazione di Italia 1 tornano anche stasera, 24 dicembre 2025, per quello che ormai è diventato un vero rito della Vigilia. Sì, perché il film di John Landis non è solo una commedia cult del 1983: è un pezzo di cultura pop che in Italia abbiamo trasformato in un appuntamento generazionale. E anche quest’anno, alle 21:20, il classico “Trading Places” ci aspetta puntuale sul divano.
Una poltrona per due: cosa vedere stasera in TV e perché domina ancora la Vigilia
Nel corso degli anni abbiamo visto le reti cambiare, i palinsesti ruotare e le piattaforme streaming prenderci d’assalto. Ma non importa quanto sia cambiato il modo di guardare la TV: la Vigilia senza “Una poltrona per due” sembra un po’ come il panettone senza canditi, qualcosa di tecnicamente possibile ma culturalmente sbagliato.
La storia la sappiamo a memoria – e, ammettiamolo, citare “Vendo 200 aprìle a 1,42!” è quasi un atto di fede – ma rivederla è parte del gioco. Eddie Murphy nei panni del truffatore di strada Billy Ray Valentine e Dan Aykroyd in quelli del broker WASP Louis Winthorpe III funzionano ancora con una chimica irresistibile. Il film, ambientato tra Natale e Capodanno, mette in scena uno dei più iconici scambi di vita della storia del cinema, costruito attorno a una scommessa da un dollaro che è diventata leggenda.
Ed è proprio quella scommessa, banale nella cifra ma brutale nel significato, a definire il tono satirico della pellicola: i fratelli Duke giocano con le vite dei protagonisti come se fossero pedine, anticipando certi discorsi moderni su classi sociali, privilegi e capitalismo senza regole. Ecco perché, pur essendo una commedia leggerissima in superficie, conserva una forza narrativa sorprendente e un impatto culturale che non accenna a diminuire.
Perché Una poltrona per due resta un cult: nerd‑facts, sottotesto sociale e momenti immortali
Uno dei motivi per cui “Una poltrona per due” non invecchia mai è che sotto le gag e il ritmo tipico di Landis si nasconde una struttura narrativa praticamente perfetta. La discesa di Winthorpe e l’ascesa di Valentine sono orchestrate con un equilibrio da manuale, ed è proprio questa precisione a rendere credibile la trasformazione dei personaggi. Ma il vero colpo di genio è il segmento in Borsa, una sequenza che negli anni è diventata materiale da culto per economisti, divulgatori e studenti di finanza. Certo, semplifica alcune dinamiche dei futures, ma la logica del ribaltone resta tuttora solida e comprensibile anche per chi non distingue un derivato da un succo d’arancia.
Jamie Lee Curtis, con il ruolo di Ophelia, aggiunge una dimensione inaspettata al film: intelligente, pratica, ironica, lontanissima dagli stereotipi del tempo. Il film segna anche una svolta reale nella sua carriera, perché da qui in poi smette di essere “solo” la scream queen della saga di Halloween e diventa una delle figure più versatili della commedia americana.
Ci sono poi le chicche nerd che ogni anno riemergono nelle conversazioni della Vigilia:
- il film cita in filigrana “Il principe e il povero” di Twain, ma lo trasporta nell’arena cinica della finanza di New York e Filadelfia;
- la sequenza del falso rapporto agricolo è una delle prime rappresentazioni pop dell’insider trading;
- i Duke diventeranno così iconici da ricomparire, rovinati, in un cameo in “Il principe cerca moglie”.
Guardato oggi, “Una poltrona per due” è anche un piccolo documento sulla cultura americana degli anni ’80, con il suo culto per lo yuppismo, le borse merci e l’ascesa economica come unica forma di riscatto sociale. E forse è proprio questa miscela di commedia, satira e nostalgia che continua a renderlo irresistibile.
Ogni anno ci chiediamo se il fenomeno continuerà, e ogni anno la risposta è la stessa: gli ascolti lo confermano, le citazioni pure, e Italia 1 ha capito perfettamente che certe tradizioni sono troppo forti per essere toccate. In un palinsesto sempre più fluido, questa è una delle poche certezze rimaste: alle 21:20 della Vigilia, l’Italia si divide tra chi lo sta guardando e chi lo guarderà più tardi.
Per chi questa sera vuole restare in compagnia di un film che fa ridere, riflettere e un po’ anche tornare bambini, la scelta è scontata: “Una poltrona per due” non è solo cosa vedere stasera in TV, è cosa vedere ogni 24 dicembre. E finché quel dollaro continuerà a passare di mano in mano, sarà sempre così.
